Quartiere delle Terme

Culture - Sports - Loisirs

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Quartiere delle Terme, Baden

STORIA/POSIZIONE

Il quartiere delle terme, il Bäderquartier, sorge sulla riva destra della Limmat a Baden, circa un chilometro a nord e al di sotto del centro storico. A quest’altezza del fiume si incontra una chiusa che ne modifica il corso imponendo una svolta da nord a ovest. All’interno di questa stretta curva, la Limmatknie, sono presenti 21 sorgenti di acqua termale a forte concentrazione di minerali. Sfruttate già dai Celti, furono trasformate dai Romani in terme e da allora l’area delle sorgenti è un centro per bagni e cure termali. Gli edifici del quartiere, fortemente edificato, sorgono nel fondo della valle e sono stati costruiti in secoli diversi. Sottoterra è custodito un vero e proprio tesoro archeologico.

I nuovi bagni si chiamano Fortyseven, che indica la temperatura dell’acqua delle sorgenti termali. Si estendono da est a ovest, a partire dalla Limmatknie e sostituiscono l’impianto termale realizzato da Otto Glaus nel 1964. Prima ancora lì sorgeva un grand hotel della Belle Epoque. Nella curva del fiume è stato realizzato un edificio con abitazioni e un centro medico, la residenza 47. Questa ristrutturazione del quartiere è stata preceduta da un lungo processo evolutivo avviato nel 2002, quando la città di Baden e il comune di Ennetbaden hanno definito un piano di sviluppo specifico per il quartiere. Sulla base di questo progetto, nel 2008 la città di Baden e Verenahof AG hanno avviato un mandato di studio. Il progetto realizzato da Mario Botta Architetti ha vinto la procedura ed è stato successivamente realizzato. I servizi di HRS prevedevano la funzione di impresa generale con piena garanzia per costi, qualità e tempistiche, ma anche la progettazione degli impianti tecnici dell’edificio.

Entrambi i nuovi edifici sono perfettamente in tegrati nel quartiere e ne costituiscono il completamento settentrionale. Di fronte a essi corre una passeggiata che si sviluppa lungo l’argine della Limmat. Un parcheggio e una scalinata separano le terme dal centro medico e costituiscono l’elemento di unione tra quest’area di passeggio e la rete stradale con la fermata dell’autobus di fronte all’ingresso principale, punto che si interfaccia con gli edifici storici. Sulla passeggiata è presente un piccolo bacino a cielo aperto alimentato da acqua termale calda. È aperto al pubblico e di libero accesso.

CONCETTO/ARCHITETTURA

I nuovi bagni termali si trovano all’interno di una struttura concepita come composizione di diversi volumi. Il complesso si apre verso il letto del fiume come una mano. Una costruzione rettilinea e sottile a due piani si estende lungo la Parkstrasse, un blocco più basso costeggia a est il quadrilatero storico del Verenahof. Davanti a questo «dorso di mano» si aprono quattro volumi trapezoidali di diverse dimensioni che rappresentano le «dita» verso il fiume. Il cubo ortogonale con la sauna sulla Limmat, conclusione a ovest della serie, può essere visto come il «pollice». Gli spazi intermedi che separano questi blocchi sono concepiti come bacini aperti e con zone di ritrovo inverdite, su una terrazza che sovrasta la passeggiata.

Le terme sono completamente rivestite in gialletto di Verona, materiale lapideo che costituisce la protezione della facciata con ventilazione posteriore. L’edificio rettilineo su due piani sorge sulla strada di accesso e ospita l’atrio con il ristorante e il bar. Da qui gli ospiti delle terme possono accedere alla reception e raggiungere un’ampia area dedicata agli spogliatoi. Il percorso che conduce al bacino termale è un patio con mattoni di vetro, giochi di luce, acqua e suoni che creano l’atmosfera ideale per dimenticare la routine quotidiana. Percorrendolo si raggiunge l’area termale. Dalla piscina si apre un lungo corridoio che conduce alle «dita» successive, con tetti mansardati e lucernai, che accolgono le diverse vasche e le aree esterne che le separano. Gli ospiti hanno sempre la vista aperta sul fiume. I bagni veri e propri sono accostati a varie saune, aree relax e sale destinate a terapie e trattamenti.

L’edificio residenziale e medico comprende cinque piani e con le sue cinque terrazze sporgenti riprende l’idea della mano con le dita aperte. Il piano terra ospita i locali commerciali, gli studi e i locali per i trattamenti che integrano l’offerta di Fortyseven. Anche il piano interrato è stato concepito in modo da essere utilizzato come locale accessibile al pubblico, ad esempio come palestra. I piani superiori sono suddivisi in 38 appartamenti. Il piano seminterrato riprende il rivestimento lapideo in gialletto di Verona delle terme, mentre i piani abitativi presentano una facciata compatta con isolamento termico in fibra minerale.

EFFICIENZA ENERGETICA/SOSTENIBILITÀ

Le terme e l’edificio abitativo e medico utilizzano l’energia prodotta dall’acqua termale che, con i suoi 47 gradi, è troppo calda per le persone. Attraverso un sistema a circuito chiuso, l’impianto di ventilazione delle terme recupera circa l’80% dell’energia contenuta nell’aria in uscita sotto forma di calore, convogliandola alla presa dell’aria esterna. L’acqua di scarico delle piscine e delle docce è raccolta nel serbatoio di un sistema di recupero del calore dall’acqua mediante dei tubi che trattengono il calore prima di portare l’acqua verso gli scarichi. Le terme, l’edificio abitativo e medico e tutti gli impianti tecnici sono stati progettati, realizzati e certificati secondo gli standard Minergie®.

SFIDE

Gli edifici di nuova costruzione sono stati realizzati su un terreno difficile. Nei lavori di smantellamento e nella perforazione per le palificazioni delle fondamenta, è stato necessario accertarsi che i detriti non contaminassero né alterassero in alcun modo le sorgenti termali o le acque sotterranee. Per l’intera durata dei lavori è stato inoltre necessario conservare e proteggere due scavi d’interesse archeologico. Per garantire la logistica di cantiere sono stati eseguiti anche lavori stradali ed è stato realizzato il riempimento di un argine carrabile. Anche le misure contro la pandemia hanno determinato delle difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali, ad esempio i legnami per gli interni e il materiale lapideo per la facciata. Nonostante le sfide affrontate, l’opera è stata consegnata rispettando i tempi previsti.


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